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Bioenergetica e Mindfulness

Basandosi sul collegamento esistente tra mente, corpo ed emozioni, la Bioenergetica offre esercizi che consentono di sciogliere le tensioni, ridurre lo stress, migliorare il proprio radicamento, recuperare il piacere di essere vivi e vibranti e di sperimentare in modo creativo la relazione con sé stessi e con gli altri.

La bioenergetica sfrutta il meccanismo base dell’organismo di carica, scarica, rilassamento.

Infatti, quando l’organismo raggiunge un punto massimo di tensione (carica), inizia a cedere (scarica) l’energia in eccesso, arrivando al rilassamento muscolare
Lo stress in generale crea senza che ci rendiamo conto un blocco muscolare che impedisce il normale fluire di energia, sangue e respiro, non solo nell’area interessata, ma in varia misura in tutto l’organismo. Il risultato è che ci disconnettiamo dal nostro corpo e anche dalle nostre emozioni, poiché corpo e mente seguono le stesse leggi funzionali. Blocchiamo il respiro e ne accorciamo l’estensione contraiamo diverse decine di muscoli, creiamo contratture croniche a livello superficiale (per esempio nella zona cervicale, nelle spalle, nelle mandibole, nella fronte) a livello della muscolatura profonda e viscerale.

Uno dei motivi per i quali ci troviamo spesso in uno stato di stress è dato dal fatto che, o rimaniamo intrappolati con i nostri pensieri nel passato oppure siamo troppo proiettati verso il futuro. Stare vigili e presenti dei nostri pensieri, emozioni e percezioni, momento per momento non è facile.

La mindfulness (consapevolezza) è uno stato mentale, una modalità dell’essere, non orientata ad uno scopo. E’ focalizzata al permettere di stare nel presente così com’è e di permettere a noi di essere, semplicemente, in questo presente. La  mindfulness apre alla ricchezza del momento presente, alla pienezza dell’esperienza e degli insight che portano ad una più profonda e intuitiva conoscenza della realtà. Ma la pienezza dell’esperienza comprende necessariamente anche il suo lato “negativo”: il disagio, la sofferenza, il dolore.

E qui si gioca uno degli aspetti più interessanti di questo approccio. Chiede e insegna a non respingere e a non negare questa dimensione ma ad accettarla, accoglierla e farne motivo di crescita e persino di creatività.


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